Carmine Leta
Carmine Leta, (Fuscaldo, 1976), negli anni ha sperimentato diversi linguaggi e tecniche, lavorando sui concetti di vuoto, di utopia, di identità individuale e collettiva. La sua ricerca si è poi concentrata soprattutto sulla scultura in ferro. Offre all’attenzione di chi osserva, oggetti vuoti, leggeri, mobili e attraversabili con lo sguardo. Inviti a colmare un volume solo suggerito e a mettere a fuoco una porzione di spazio fra sé e l’infinito.
Opera
Moebius
Le superfici ordinarie hanno sempre due facce, per cui è sempre possibile percorrerne una senza mai raggiungere l’altra. Per queste superfici è possibile stabilire un lato “interno” e uno “esterno”. Nel caso del nastro di Möbius, invece, esiste un solo lato e un solo bordo. Con semplicità, questo oggetto ci proietta verso un utopico ricongiungimento degli opposti e una concreta rappresentazione dell’idea di infinito.
Con il patrocinio di
Con il contributo di